Perché...di Carlo Zaia

PERCHE'!!!

Un pò di tempo fa, mentre cercavo di mettere in ordine la mia casa, ho visto un pacco nascosto in cui ho ritrovato conservati vecchi giornaletti che uscirono in edicola dal 1963 al 1966, di cui mi ero dimenticato da circa cinquanta anni, che rappresentarono una parte importante della mia adolescenza e credo di tanti altri miei coetanei.  Che sorpresa trovare, incartati con un vecchio giornale d'epoca, ""I Pionieri del giovedì"". La raccolta partiva dal n° 1 del giugno 1963 all'ultimo numero uscito del dicembre 1966, di quella serie mancavano solo una trentina di numeri in originale ora ritrovati.

""I Pionieri del giovedì"" con il ""Pioniere"" e il ""Pioniere supplemento Noi Donne"" rappresentarono per la mia generazione un momento qualificante di una cultura progressista per i ragazzi degli anni cinquanta e sessanta dell'altro secolo. Questi giornali erano l'organo dell'Associazione Pionieri d'Italia, organizzazione che rappresentò un momento importante di sviluppo culturale dei giovani, del dopo fascismo, che voleva ricercare un nuovo modello di crescita e di partecipazione non bigotta con al centro gli adolescenti, uomini del futuro. Purtroppo questa esperienza per vari motivi falli e anche il suo tentativo riproposto dagli autori a meta degli anni 70 non ebbe successo. La cosa che fa pensare è  stata la rimozione dell'Associazione Pionieri d'Italia nella storia e anche nella cultura di sinistra.  Cercare il ""Pioniere"" (uscito dal 1950 al 1962, poi sull'Unità del giovedì dal 1963 al 1966, come supplemento di "NOI DONNE" dal 1967 al 1968 e infine come pagina di NOI DONNE fino a marzo del 1970) nei siti web non si trovava traccia se non con pochissime parole. Non esisteva, rintracciabile, nemmeno un archivio organico completo di tutti i giornaletti usciti. Personaggi come Cipollino, Chiodino, Atomino, Pomodoro, Pif,  Aquila Bianca, il Gabbiano Rosso... non li ricordano quasi nessuno nel mondo dei  lettori di fumetti e sono solo nell'oblio di vecchi nostalgici della mia generazione. Trovata questa situazione ne ho parlato con il mio amico d'ideali e d'infanzia Roberto e abbiamo deciso di cercare di fare un recupero storico, di metterlo a disposizione di tutti, di ricostruire, senza nostalgia, la storia e una parte della cultura di sinistra quasi completamente dimenticata.

Abbiamo deciso l’apertura di questo sito gratuito che vuole anche cercare e avere come obiettivo trovare amici, compagni (parola quasi sparita) che sono disposti a ricostruire insieme un pezzo importante della propria identità e metterla a disposizione di chi vuole osservarla. 

Scrivete, gli indirizzi sono a vostra disposizione. Nel frattempo chi vuole può ripercorrere una lunga passeggiata rileggendo o sfogliando i numeri usciti, per ora a nostra disposizione, tra il 1950 e il 1970.

L'obbiettivo in questi primi mesi del 2016 lo abbiamo raggiunto, abbiamo trovato tutti i numeri che sono ormai in rete. Ora dobbiamo tovare più documenti possibili sull'attività svolta dall'Associazione Pionieri d'Italia, amici e compagni non dobbiamo perdere la memoria. 

 

CURIOSITA'

Dal 1946 all'agosto 1950 furono stampati vari giornalini che chiamarono prima con il titolo " Il Moschettiere", poi “Il Pioniere", poi "Il Pioniere dei Ragazzi" ed infine "Noi Ragazzi": avventure di ieri di oggi e di domani” (in allegato la pubblicità di NOI Donne nel settembre 1947"**). Le pubblicazioni furono sponsorizzate dall'UDI in collaborazione con il "Fronte della Gioventù (vedi lettera scritta a Pesaro e Urbino nel 1947). NOI RAGAZZI fu l'organo dell'Associazione Giovani Esploratori nata nel 1946 dall'originario nucleo reggiano come organizzazione autonoma. Con la cessazione delle pubblicazioni nel 1950 inizio la stampa il 3 settembre 1950 del PIONIERE.

** Pubblicità NOI DONNE

 

Il lavoro di ricerca e di archivio è stato realizzato, in questo primo periodo, in collaborazione con la Fondazione dell'Istituto Gramsci dell'Emilia Romagna, dell’ Istituto Gramsci Marche e con la consultazione dell'archivio storico di Adriano Moretti. Successivamente anche la Fondazione Gramsci di Roma, l'Istituto Regionale per la storia storia del movimento nelle Marche, l'Indire di Firenze, la Fondazione Politica per Imola, l'Istituto Storico della Resistenza Toscana, l'Associoazione Culturale Stella Alpina di Pombia, l'Associazione rEsistenze di Venezia, l'Unione Donne Italiane Nazionale, la Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci. il Centro Studi Piero Gobetti di Torino e la biblioteca Comunale Luciano Benicasa di Ancona hanno dato il loro contributo

Pionieri a Bologna

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